Immaginatevi via Gioberti pedonalizzata; tutta lastricata senza marciapiedi (tipo via Calzaiuoli), con panchine, arredi urbani, qualche chioschetto nei punti più larghi. Centro commerciale di giorno e luogo di incontro per giovani e non solo la sera. Sarebbe una meraviglia, qualcosa che assomiglierebbe un po' alle "main street" delle cittadine anglosassoni (nella foto trovata in rete Galway in Irlanda)
Ne parlo in un commento che ho postato sul blog IoAmoFirenze della brava Elena "Nelli" Farinelli. Io dico che bisogna creare spazi urbanistici che possano essere fruiti in maniera diversa dal transito o dal parcheggio (che è il modo in cui è impiegato il 99% del suolo pubblico fuori dal centro); una volta disegnato lo spazio si riempirà spontameneamente di contenuti, a patto che si lasci una certa libertà (negli orari, nell'uso dello spazio stesso, eccetera); e questi contenuti si evolveranno mantenendo vivo lo spazio (chiuderanno locali che non funzionano e che sono passati di moda, ne apriranno altri).
Se ne parla da tempo della pedonalizzazione, ma i commercianti sono contrari: temono che allontanare le auto significherebbe allontanare la clientela. Argomenti che non mi convincono. Già oggi per i clienti è praticamente impossibile sostare in via Gioberti: quando i commercianti arrivano la mattina già esauriscono i posti disponibili con le loro stesse vetture (ci sono più negozi che posti auto, in effetti). Altra considerazione: anche i negozianti di via Calzaiuoli erano contrari alla pedonalizzazione a suo tempo; fortunatamente non furono ascoltati. Credete che qualcuno di loro vi rinuncerebbe, oggi?
Similmente a via Gioberti, si potrebbe pensare di pedonalizzare piazza Dalmazia insieme al tratto stretto di via Reginaldo Giuliani. Uno spazio con potenzialità ancora maggiori, che sarebbe avvantaggiato dal disporre di uno spazio ampio (che potrebbe essere un contenitore per iniziative estive) e dal passaggio del tram.
6 commenti:
Non capisco però una cosa. Forse via Gioberti no, ma Giuliani e Dalmazia sono (purtroppo, lo dico da residente!) l'unica direttrice di collegamento tra quella parte di periferia e la città. Pedonalizzando il tratto stretto-dalmazia non vedo come-dove potrebbe essere dirottato il flusso dei mezzi, sia pubblici che privati. Anche perché mi pare che i percorsi alternativi siano ancora più stretti e improponibili per un transito del genere.
Laura
Cara Laura, in realtà l'alternativa all'ultimo tratto di via Reginaldo Giuliani (in direzione centro città) esiste, attivando il doppio senso di marcia su tutta via Santo Stefano in Pane (poi a destra in viale Morgagni); cosa, del resto, prevista dal progetto della linea 3 della tramvia. Chi dopo piazza Dalmazia avrebbe svoltato verso via Mariti, potrebbe anche considerare di percorrere il nuovo sottopasso ferroviario in direzione di via Pianciatichi.
Caro Gianni, già nell'attuale situazione càpita spesso di impiegare anche venti minuti per arrivare da metà via Giuliani a piazza Dalmazia. Non oso pensare riducendo i percorsi disponibili...non è assolutamente disfattismo o critica a priori, è che ogni giorno mi scontro con questo assurdo: una volta dove abito io era "a mezzora dal centro", ora si può dire "a mezzora da piazza Dalmazia".
Complimenti in ogni caso al tuo blog, fa piacere trovare qualcuno che dice la sua in modo informato sui vari aspetti di quella patata bollente che è sempre di più la nostra città.
Laura
Potrebbe addirittura essere meglio rispetto ad adesso; infatti la corsia in direzione viale Morgagni su via Santo Stefano in Pane (che adesso non esiste, essendo in parte a senso unico verso via R.Giuliani) sostituirebbe quella persa nella strettoia. In compenso il semaforo di piazza Dalmazia dovrebbe gestire un percorso in meno, e lì si potrebbe guadagnare qualcosa.
ehm, non vorrei insistere ma via S.Stefano già adesso viene utizzata (girando poi a destra dove inizia il senso vietato) in alternativa allo stretto.
buon weekend.
L.
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