venerdì 28 maggio 2010

A volte ritornano...


Il ritorno della ZTL Notturna è annunciato da un pudico e stringato comunicato del Comune. Quasi laconico:

Inizierà il primo finesettimana di giugno la ztl notturna. Il provvedimento di limitazione del traffico sarà in vigore dalle 23 alle 3 di giovedì, venerdì e sabato e scatterà dal 3 giugno. L’area interessata è quella che corrisponde ai settori A, B, D ed E. Quest’ultimo settore sarà esteso a San Niccolò (fino a via dei Bastioni e a piazza Ferrucci) e in Oltrarno (fino a piazza Gaddi e piazza Pier Vettori). “Questo provvedimento vuole dare una risposta alle esigenze dei residenti – spiegano il vicesindaco Dario Nardella e l’assessore alla mobilità Massimo Mattei – e non ha l’obiettivo di limitare la vita notturna”. Nei prossimi giorni verrà firmata l’ordinanza con i dettagli del provvedimento.

Tutti si aspettavano che Renzi abolisse questo provvedimento assai impopolare tra il "popolo della notte". Si legga l'interessante dibattito sul blog IoAmoFirenze (cui ho "scippato" la foto di apertura, scusa Nelli!).

Naturalmente ha buon gioco l'opposizione di destra ad ironizzare sulla cosa: ci si domanda se ritornerà anche il trenino di Cioni!

Questa ZTL che cambia forma e regole in base al giorno della settimana, all'orario, alla stagione, rischia veramente di creare confusione e basta. Non sarebbe più semplice dire che la ZTL c' è sempre, giorno e notte, feriali e festivi? Se uno ha bisogno di andare in centro per una commissione veloce (ritirare un oggetto ingombrante) può sempre chiedere un permesso di 40 minuti ai vigili (mi sono già avvalso di questa opportunità in diverse occasioni). Magari si potrebbe rendere più semplice questo tipo di richiesta.

E per il popolo della notte? Non è certo una buona idea sommergere il centro di auto che poi non sanno dove parcheggiare: si narra di cittadini letteralmente bloccati in casa da auto messe sul marciapiede rasente muro a bloccare il portone (ma si può essere più idioti?).

Soluzione? parcheggio in piazza Alberti (o in uno qualsiasi dei parcheggi di struttura sotto-utilizzati) e navette gratuite di collegamento almeno fino alle 4 del mattino. Magari il parcheggio potrebbe essere a forfait, locali convenzionati potrebbero offrirlo ai propri avventori...

Che ne dite?

mercoledì 19 maggio 2010

PM10... non è così semplice

Martini (ex presidente della Regione Toscana) Domenici (ex Sindaco di Firenze), e Del Lungo (ex assessore all'ambiente) sono stati assolti dal tribunale dall'accusa di non aver fatto abbastanza per contrastare l'inquinamento da PM10.

Questo il dato di fatto. Dare una valutazione della notizia non è cosa semplice (alcuni commenti possono essere letti nell'articolo de La Nazione, tutti abbastanza tagliati con l'accetta).

A prima vista qualsiasi persona che abbia a cuore l'ambiente avrebbe dovuto aspettarsi e pretendere una condanna:

1) l'inquinamento da PM10 c'è, ed è dimostrabile che è quasi totalmente di origine antropica;
2) gli sforamenti del PM10 a Firenze sono clamorosi e sistematici, non una roba che capita una volta ogni tanto;
3) la legge prevede dei limiti; sarebbe logico aspettarsi delle conseguenze per gli amministratori che ignorano il superamento dei limiti previsti;
4) oggettivamente è stato fatto troppo poco per ridurre l'inquinamento;
5) chi ha competenza per fare sono i pubblici amministratori accusati;

Perchè avere dei dubbi, allora, sul fatto che gli imputati avrebbero dovuto essere condannati? Bhè, perché una condanna li avrebbe resi sostanzialmente capri espiatori di un intero sistema che è refrattario a qualsiasi alterazione dello status quo. Quando poi si va a toccare il "totem" dell'automobile e della motorizzazione individuale, si scatenano tutti quanti, da quelli che il tram è un eurostar, quelli che "non mi leverete il mio posto auto sottocasa", quelli che "eiodadovepasso?", quelli che "comefaccioaportareibimbiascuola", per non parlare degli esponenti di lobby potenti e danarose come quella dei produttori di auto.

Certo uno può dire "il sindaco avrebbe dovuto fregarsene ed imporsi". E forse è anche vero. Ma solo per quanto riguarda i provvedimenti di emergenza, non quelli sistematici. I provvedimenti sistematici non possono essere imposti d'imperio nemmeno dal più autoritario dei sindaci. Tanto per dire... se siamo ancora indietro con le linee 2 e 3 del tram è anche colpa di Razzanelli. Si processa anche lui?

A come condannare un Del Lungo, il solo in Italia ad aver fatto una ordinanza NO-SUV? Se non avesse trovato opposizione interna avrebbe fatto fare molto di più. Ma può un tribunale entrare nei meccanismi interni di una giunta comunale, e individuare colpe personali per le cose fatte o non fatte? Per contro, però, che senso ha imporre dei limiti se poi il non rispettarli non comporta alcuna conseguenza?

Per concludere... mi pare che il procedimento penale abbia aperto molti interrogativi senza dare in realtà alcuna risposta. Se almeno servisse ad aprire un dibattito serio e non le solite prese di posizione "di bandiera".

martedì 18 maggio 2010

Come ci vedono gli altri?

Quando torno da un viaggio all'estero, raccolgo le mie sensazioni su quello che ho visto, e mi domando come siamo visti noi, dai turisti che vengono in Italia per un periodo più o meno lungo.

Mi diverto così a leggere le "istruzioni per l'uso" dedicate ai turisti stranieri, soprattutto americani.

Eccone un esempio:
http://labellavitaarts.com/traveltipsa.html

venerdì 14 maggio 2010

Guidare a Marrakech invece che a Firenze


Sono tornato dalla mia breve vacanza (una settimana) a zonzo per il Marocco. "Echissenefrega", direte voi. Ok, la notizia non è che sono tornato (anche se il vulcano islandese ci ha messo del suo per evitare che ciò accadesse), ma volevo raccontare l'esperienza della guida sulle strade marocchine, paragonata alle nostre.

Diciamo che fuori dalle città si vede di tutto e di più: pedoni, biciclette, asini (nella versione con e senza carrettino), motorini, camion stracarichi (tipo il camion, con sopra un fungo di roba), grand taxi che fanno servizio da una città all'altra (vecchi Mercedes che caricano sei persone, due sul sedile del passeggero e quattro sul divano posteriore; partono quando sono pieni), etc. Nelle zone più povere le auto "nuove" in circolazione erano quasi tutte guidate da turisti. Si è visto anche qualche camper, ma tutti rigorosamente con targa francese (eccetto un decrepito Volkswagen dall'Olanda). Auto con targhe straniere pochissime (Spagna, Francia, Italia, per lo più), e sempre con volti "marocchini" alla guida. I turisti arrivano in aereo e noleggiano in loco.

In città siamo invece più vicini a quanto accade da noi. Quindi, ecco a voi...

"GUIDARE A MARRAKECH"

Guidatori tranquilli
I marocchini alla guida non sono dei pazzi spericolati; anzi, la maggior parte ha una guida calma quando non addirittura sonnacchiosa. Fanno eccezione i guidatori dei petit-taxi (simili ai nostri, ma in genere sono auto tipo Uno, che viene ancora importata dal Brasile, Peugot 205, etc.) che sono abbastanza "sprint".

Al semaforo
Curiosamente, anche i marocchini che guidano piano non tollerano aspettare ai semafori. Il tempo che intercorre fra il verde e il clacson di quello dietro è misurabile nell'ordine dei nano-secondi; in compenso il giallo è anticipato da un verde lampeggiante; al verde lampeggiante tutti rallentano e si fermano, invece di fare lo sprint come accade da noi.

Vigili e poliziotti Premetto che non ho capito la differenza (alcuni con camicia bianca e altri celeste), comunque i principali incroci sono presidiati. Generalmente da uno solo. Con dieci vigili a Marrakech si controllano dieci incroci, a Firenze cinque. Comunque sono molto presenti.

Controllo della velocità
Ho visto più telelaser in azione in una settimana in Marocco che in un anno in Italia.

Svoltare a sinistra
Gli incroci tra i viali hanno spesso una minirotonda al centro e sono regolati da semaforo. Chi svolta a sinistra lascia la rotonda alla propria sinistra (noi dovremmo lasciare il centro incrocio alla nostra destra) e aspetta di riuscire a bucare il flusso che viene in senso contrario. A volte si formano delle vere e proprie masse di auto che attendono di poter svoltare; con le due masse nelle direzioni opposte che si bloccano a vicenda. Quando la situazione sta per diventare disperata interviene il vigile e blocca un flusso di traffico per sbrogliare la matassa.

Lampeggiatori (o "indicatori di direzione")
Generalmente ne viene fatto uso (a patto che funzionino).

"Tieni la rotta"
Sulle strade a più corsie sarebbe deleterio cambiare forsennatamente corsia come facciamo noi, alla ricerca della massima efficienza. Con motorini, pedoni e biciclette si infilano dappertutto il cambio corsia è da fare con molta attenzione. La tecnica di guida migliore è fare il proprio percorso con calma, senza scatti, scarti laterali, accelerazioni o frenate improvvise; tutti si aspettano che ti comporti così e si regolano ci conseguenza.

Strisce pedonali
Ci sono, ma nemmeno i pedoni si aspettano che le auto si fermino davvero. Una volta che l'ho fatto ho rischiato di essere tamponato. Poi ho imparato.

Sosta in seconda fila
Fenomeno presente, ma non certo più che da noi.

lunedì 3 maggio 2010

Perchè dire no all'obbligo di casco per i ciclisti


Il bagaglio è pronto: domani partirò per una breve vacanza di una settimana (sì, da martedì a martedì costa meno) affido al blog due note sul paventato obbligo del casco per i ciclisti.

Oggi, noi di FirenzeInBici, abbiamo mandato un messaggio a soci e simpatizzanti per informarli di questa bella pensata parlamentare. Le reazioni sono state constrastanti: chi ha scritto spaventato da questo obbligo chi invece ne sarebbe stato ben felice (e stiamo parlando di un pubblico di ciclisti).

Cosa interessante. Mi sono domandato se il nostro no al casco dipenda dal fatto che molti ciclisti non amano indossarlo (io invece appartengo a quelli che lo mettono anche per fare poche centinaia di metri in città); e mi chiedo se il no di FIAB e ciclisti (non tutti) non assomigli al no dei motociclisti, quando imposero il casco alle due ruote a motore.

Mi sono risposto che ci sono numerose differenze:

1) per molti ciclisti la bici è una estensione dell'andatura pedonale (pensiamo ai paesi ed alla città dell'Emilia): ce lo vedreste il vecchino con il casco aerodinamico in testa? o la signora con la cofana cotonata? quante persone rinuncerebbero alla bici pur di non sottomettersi all'obbligo? probabilmente troppe

2) i ciclisti fanno bene al paese ed al mondo; i motociclisti inquinano solo... diversamente rispetto agli automobilisti (e spesso di più; visti i consumi di un moderno cinquantino? niente a vedere con i 50km per litro del Ciao)

3) il casco per i ciclisti è utile, ma non efficace quanto quello dei motociclisti;

4) la sicurezza del ciclista è più attiva che passiva; e la sicurezza più efficace è il rispetto da parte degli automobilisti, che aumenta all'aumentare del numero delle bici in circolazione (le indagini dimostrano che nei posti dove ci sono più ciclisti, diminuisce la probabilità per il singolo ciclista di essere vittima di un incidente).

Vi ho convinti/e? Comunque sia... ci leggiamo tra una settimana.