venerdì 27 novembre 2009

Bicintolleranze

Due argomenti stanno scatenando il dibattito tra i ciclisti (vedi anche la Enews di Renzi), il transito nelle corsie preferenziali e la sosta fuori dalle rastrelliere.

Corsie preferenziali

Contrariamente all'opinione di molti ciclisti, credo che il transito bici sulle corsie preferenziali dei bus sarebbe da evitarsi, salvo puntuali eccezioni.

I motivi sono molti, ma il principale è che ho sempre negli occhi la scena vista in via della Mattonaia qualche anno fa: donnina in bici con due enormi borse della spesa attaccate al manubrio, con il 6 su cui ero io che procede a 10 km/h dietro di lei, strapieno di passeggeri dalle facce piuttosto seccate (almeno quelli che vedevano davanti il motivo di tanta lentezza).

Attendo con curiosità i dati di Valerio (anche per capire il metodo della rilevazione) ma mi pare abbastanza evidente che se è vero che la velocità media di bus e bici sono simili, il bus ha velocità di punta più elevate, ma perde nelle soste. La sensazione è che un bus ed una bici sulla stessa corsia si intralcino a vicenda. Non vedo davvero perché debba esserci conflitto tra i due principali elementi della mobilità sostenibile. Chiediamo percorsi separati dai pedoni, non vedo perché dovremmo volerli in comune con i bus.

Ci possono essere delle eccezioni, naturalmente: dove è possibile allargare di un metro la corsia dei bus (come fanno a Parigi); dove ci sono strade interamente dedicate al bus (come via della Colonna) in cui l’autobus non ha alcuna difficoltà a superare la bici; oppure per brevi tratti dove proprio non si può fare altrimenti (tipo via degli Arazzieri, dove il beneficio per i ciclisti sarebbe enormemente superiore al disagio dei bus).

Sosta bici

Tutti i ciclisti dovrebbero essere a conoscenza del fatto che una bici sul marciapiede è in divieto di sosta sempre e comunque. E' un bel problema perché dove non ci sono rastrelliere è quasi impossibile lasciare la bici in modo regolare. Nonostante ciò la strada di chiedere tolleranza (per le bici in divieto) non mi piace: in primo luogo, come potremmo chiedere tolleranza per noi ciclisti, quando siamo stati i primi a chiedere tolleranza zero nei confronti di gipponi in divieto di sosta e simili? In secondo luogo, la tolleranza è sempre un qualcosa di discrezionale e quindi aleatorio. Il codice della strada non lascia molte alternative: per consentire la sosta sul marciapiede servono cartelli ad ogni angolo, quindi è una via difficilmente praticabile. La sola soluzione è la presenza di rastrelliere per tutti ed ovunque, con una politica di pulizia e rimozione dei rottami che abbiamo già suggerito. Altre strade non ne vedo.

martedì 24 novembre 2009

Il bussino aggrovigliato


Finalmente sono arrivate le linee di bussini elettrici per il centro! Unico problema: capirci qualcosa sui percorsi della linea C1 e della linea C2.

La parola "linea" in effetti, suggerirebbe un percorso più o meno... lineare, che congiunga un punto con l'altro. All'ATAF no. Le linee sembrano in realtà dei grovigli inestricabili. Si veda l'immagine sopra della parte centrale, oppure la cartina completa. Riuscire a seguire un percorso (blu o rosso) da capolinea a capolinea è roba da enigmista scafato...

Pare che ieri anche gli autisti fossero in difficoltà.

mercoledì 18 novembre 2009

Ieri, incontro con Renzi

Ieri sera alle 9 (le 21, intendo...) noi di FirenzeInBici abbiamo incontrato il sindaco Renzi, insieme all'assessore Scaletti e il dirigente Giacomo Parenti nella sala di Lorenzo a Palazzo Vecchio.

In qualità di.. relatore designato per FirenzeInBici ho fatto la mia brava presentazione, usando il powerpoint che avevamo fatto avere in mattinata alla segreteria del Sindaco.

E' stato un incontro molto concreto, in cui abbiamo (ho) esposto le esigenze dei ciclisti, prima delle quali è avere un ufficio, in Comune, che si occupi delle politiche in favore della mobilità ciclistica (il precedente ufficio "progettazione piste ciclabili" è stato quasi smantellato, con la non riconferma dell'arch. Guerrini che lo dirigeva da alcuni anni). Tra un paio di settimane il Sindaco ci fornirà le risposte alle questioni che gli abbiamo sottoposto.

Il clima era "poche chiacchiere e badiamo al sodo", in un'atmosfera "informale il giusto", in cui ci si dà del tu, ma avendo sempre ben chiari i reciproci ruoli. Con Renzi niente discorsi fumosi o vuote dichiarazioni di principio. Tanto che dopo un'ora di incontro era già stato sostanzialmente detto quello che c'era da dire e ci siamo salutati con la promessa di rivederci tra 15 giorni.

Anche sul blog di Renzi (con foto dello scorso maggio, con l'allora candiato sindaco che consegnava al vostro affezionatissimo il patto per la bici visto, approvato e sottoscritto):
http://www.avisoaperto.it/?p=4833

martedì 17 novembre 2009

Il casco di Carlotta Fondelli era ben allacciato?

Ho notato che tra i ragazzi è molto "di moda" indossare il casco tutto all'indietro sulla testa, tenendo il cinturino sottogola molto più lento del dovuto. In questo modo l'efficacia del casco è assai ridotta, dal momento che può sfilarsi molto facilmente, in caso di incidente.

Deve averlo notato anche l'avvocato Pasquale De Luca, il difensore dell'agente di polizia municipale che, alla guida di un'auto di servizio, ha travolto e ucciso la giovane Carlotta Fondelli lo scorso luglio. L'avvocato infatti ha chiesto una perizia aggiuntiva, per accertare "le cause e le circostanze della perdita del casco da parte di Carlotta", dal momento che ''il casco risulterebbe praticamente integro (solo una parziale rottura della visiera) e con il cinturino sottogola allacciato ed intatto."

Prima considerazione: se anche si potesse acclarare che la ragazza non indossava correttamente il casco, sarebbe tutto da dimostrare che un casco correttamente allacciato le avrebbe salvato la vita.

Seconda considerazione: la gravità del comportamento del vigile alla guida dell'auto (gravità che il tribunale dovrà accertare) non è in alcun modo legata al fatto che Carlotta indossasse correttamente il casco o meno.

Terza considerazione: paradossalmente, il fatto che stia dilagando la moda di portare il casco all'indietro, è anche colpa dei vigili che non sanzionano a sufficienza una abitudine tanto stupida quanto pericolosa.

venerdì 13 novembre 2009

Ho provato il wi-fi del sindaco


Ieri ho subito voluto provare il "Wi-Fi del Sindaco", la copertura Wireless gratuita disponibile per un'ora al giorno in 12 luoghi cittadini (dieci piazze e due parchi).

Ho provato la connessione ieri verso le 19 alle Cascine (mentre tornavo a casa dal lavoro), quindi in un posto che non soffriva certo di sovraccarichi di rete.

Il mio palmare ha rilevato due hot-spot, ma è riuscito a connettersi solo al secondo dei due (il primo, probabilmente, era troppo lontano). Dopo la connessione ho aperto una pagina WEB qualsiasi dai miei preferiti (google mobile). Mi si è presentata una pagina di benvenuto, strutturata per essere facilmente fruita anche sul piccolo schermo del palmare. Ho risposto che no, non sono registrato. Al che mi è comparso un formulario enorme, in cui mi si chiede anche il codice fiscale... Fortunatamente solo tre campi obbligatori: nome, cognome e numero di cellulare. Facile!

Una volta inseriti quasi dati, è partita la procedura di verifica, che ha comportato fare uno "squillo" (senza addebito, semplicemente perché la chiamata rifiutata dopo il primo squllo) al numero 055 4650034. Subito dopo lo squillo, basta un clic sul bottone di conferma (di aver fatto lo squillo), per vedersi assegnare username (uguale al numero di cellulare) ed una password numerica.

Dopo questo passaggio ho potuto navigare tranquillamente. I problemi sono arrivati quando ho provato a scaricare la posta: non sono riuscito a collegarmi né ad un server POP3 (su un account), né ad un server IMAP4, tanto che ho pensato che un firewall bloccasse i protocolli non web. Tornato a casa, però, mi è sembrato che alcuni messaggi siano stati scaricati dal server POP3, quindi, forse, si è trattato solo di un ritardo. Proverò in altre occasioni per vedere meglio come funziona e magari a scaricare qualche file grosso per valutare la velocità.

martedì 10 novembre 2009

Il sequestro del risciò



Sono amici di lunga data i "ragazzi" di Pedicab Firenze (di prima del mio impengo pro-bici, intendo); per cui ho visto la loro "impresa" crescere fin dall'inizio tra mille difficoltà, di cui il sequestro di un risciò è solo l'ultima.

In tutta Europa ci sono servizi di taxi ecologici" fatti con risciò a pedali. Certo non per le lunghe distanze, ma nel centro sono perfetti. In Italia è praticamente impossibile; ma questi amici hanno tenacemente insistito cercando un modello di business che funzionasse e garantisse la sostenibilità dell'impresa.

Hanno provato con la pubblicità, ma hanno incontrato mille ed una dfficoltà regolamentari. Hanno provato con il noleggio per eventi particolari (trasporto interno alla Fortezza in occasione di Terra Futura, ad esempio), ma non poteva essere una fonte di reddito continuativa.

Il problema è che non solo i risciò non possono fare il servizio di Taxi, ma nemmeno quello di noleggio con conducente. Allora i miei amici si sono inventati il "noleggio senza conducente". In pratica è il pedalatore che noleggia alla società il mezzo, pagando con i soldi propri, e poi porta a giro la gente gratuitamente (non potendo chiedere un corrispettivo). Unico guadagno le mance. Se arrivano, perchè non è detto che arrivino sempre (ma voglio vedere in faccia chi si fa scorazzare completamente gratis!!!).

Venerdì scorso i tassisti hanno chiamato i vigili che hanno sequestrato un risciò e fatto una pesante multa al pedalatore. Tutti i dettagli sul sito di FirenzeInBici.

La difesa degli interessi corporativi è sempre più cieca: i risciò sono assai più lenti di una normale bici, vanno quasi ad andatura di pedone, per cui dovrebbe essere evidente che non possono fare concorrenza ai taxi! Invece no! Nel nome della difesa di interessi (spesso indifendibili, anche sotto altri aspetti) si decide di impedire ad alcuni giovani di trovare un'occupazione ed avere un reddito occupando una nicchia di mercato scoperta!

venerdì 6 novembre 2009

Delazione



Ho appena inviato questa e altre foto scattate stamani in piazza della Vittoria alla Polizia Municipale e al Sindaco, ovviamente senza la sfocatura sui numeri di targa. Decideranno loro cosa farne.



Questa mattina stavo andando in ufficio in bicicletta quando, passando in piazza della Vittoria, ho visto il solito spettacolo indecente delle auto parcheggiate in mezzo ai giardini. Un vero schifo. Una addirittura, quella della foto sopra, era messa sul marciapiede che circonda i giardini, proprio davanti alle strisce pedonali. Mi sono fermato a fare alcune foto per documentare la cosa.



Mentre sto scattando queste foto mi si avvicina un ragazzo, sulla trentina, che mi domanda se faccio le foto per fare le multe. Gli rispondo che non sono un vigile, ma che avrei mandato le immagini alla Polizia Municipale e poi avrebbero visto loro cosa fare. Non che ci avessi pensato prima... mi è venuta così.



Poco dopo si è avvicinato un signore, un pensionato, credo. Mi ha chiesto se ero un vigile, e si è complimentato per l'iniziativa. Anche a lui spiego che purtroppo no, non sono un vigile, ma un semplice cittadino.



Mentre continuo a documentare lo scempio, faccio due chiacchiere con questo signore. Mi chiede se sono un giornalista; no, gli rispondo io, scrivo solo su internet; ma se in tanti scrivessero per denunciare la cosa, forse ci sarebbe maggiore sorveglianza, gli dico.



Mi risponde che ha già scritto tante volte, ed ha anche portato il sindaco a vedere "questo schifo". Quale sindaco? "Domenici", mi fa lui. Ah, Domenici... Non so se complimentarmi con lui per essere riuscito a far fare il sindaco a Domenici per almeno mezz'ora o spiegargli tutto il mio scetticismo sul personaggio... Che infatti non ha fatto nulla.

Gli suggerisco allora di riprovare con Renzi. Visto che il nuovo sindaco ha dato prova che, quando e se vuole, le cose possono cambiare... perchè non tentare? E così mi viene l'idea di inviarle anche al Sindaco, le foto cone le targhe.



Saluto il signore e riprendo la via dell'ufficio. Uscendo dalla piazza noto che la Opel Corsa della prima foto non c'è più. Sospetto che sia del ragazzo che mi ha avvicinato per primo.

Mentre pedalo verso l'ufficio rimugino sulla cosa: In piazza della Vittoria c'è un agguerrito comitato che si è battuto ferocemente prima contro il parcheggio pertinenziale che avrebbero dovuto fare sotto al piazza (tagliando ovviamente gli alberi) e poi contro la tramvia, ma non mi risulta che abbia mai speso una parola contro gli incivili che parcheggiano nei giardini quando c'è la pulizia della strada. Anzi, non mi meraviglierei se tra questi incivili ci fosse qualcuno degli "amanti degli alberi" che compongono il comitato.

giovedì 5 novembre 2009

La Casa Bianca di Firenze

Sono sicuro che pochi sanno che c'è una "casa bianca" anche in via del Bisarno, nella zona di viale Europa. Immagino che l'inquilino sia meno celebre di quello dell'omonimo edificio di Washington D.C...

La nostra casa bianca 30 anni fa era in piena campagna, mentre adesso è circondata dall'asfalto; è anche stato eretto un muro per difendere la privacy del giardino, ombreggiato da grandi pini che allora nemmeno esistevano.

mercoledì 4 novembre 2009

Don Santoro e la chiesa dei pochi

Ieri ascoltavo il podcast della ultima messa di don Alessandro Santoro come parroco delle Piagge, e mi ha colpito un passaggio in cui lui dice "Dio, se esiste, [...]". Mai sentito un prete parlare così. E' chiaro che per lui, Alessandro, Dio esiste. Ma quel "se esiste" denuncia in modo evidente che lui sta parlando a tutti, veramente a tutti; anzi, PER tutti, credenti e non credenti.

Un grande, veramente un grande che mi dispiace di aver incrociato solo in poche occasioni. Ha fatto cose straordinarie nella comunità delle Piagge, in cui ha preso vita anche l'esperienza dell'Altracittà, il giornale delle periferie.

Dopo aver sposato "la donna nata uomo" (definizione stupenda!) l'arcivescovo l'ha cacciato, scatenando l'ovvia protesta della sua gente, e non solo di quella. Scelta miope, sicuramente. Ho sempre più l'impressione che gli alti livelli gerarchici della Chiesa Cattolica stiano pensando ad una chiesa dei pochi, in cui entrano solo i puri e fedeli alla dottrina. In questa chiesa che ruolo può avere, un prete che non solo sposa un transessuale, ma addirittura accetta l'idea di parlare PER persone che nemmeno credono in Dio?

martedì 3 novembre 2009

Che palle... Quadre!!!


Non so voi... ma di questa storia della Quadra inizio ad averne gli... attributi pieni. Non vorrei essere frainteso: le cose che stanno venendo fuori sono sicuramente molto gravi per la commistione di interessi privati ed interessi pubblici. Però mi sembra che intorno a questa vicenda si stia inscenando un teatrino politico fine a se stesso. Un teatrino fatto di accuse e contro-accuse, con l'opposizione che cerca a tutti i costi di tirarci dentro anche chi non c'entra nulla; e la maggioranza che si arrocca sulle proprie posizioni, si scandalizza, si indigna... E tutti minacciano querele.

Ho sentito anche un esponente del PDL prendersela con Renzi perchè il sindaco non ha speso nemmeno una parola in favore degli accusati, nonostante siano del suo stesso partito (anzi, Renzi ha sensatamente detto che il comune si costituirà parte civile, se ci sarà un processo). Naturalmente, se Renzi lo avesse fatto (di difendere l'indifendibile) lo avrebbero attaccato subito...

Anche ieri il consiglio comunale è stato praticamente monopolizzato da sterili polemiche e battibecchi per almeno due ore. Solo in serata ha iniziato a "lavorare" sul serio. Ma si può andare avanti così?