venerdì 14 maggio 2010

Guidare a Marrakech invece che a Firenze


Sono tornato dalla mia breve vacanza (una settimana) a zonzo per il Marocco. "Echissenefrega", direte voi. Ok, la notizia non è che sono tornato (anche se il vulcano islandese ci ha messo del suo per evitare che ciò accadesse), ma volevo raccontare l'esperienza della guida sulle strade marocchine, paragonata alle nostre.

Diciamo che fuori dalle città si vede di tutto e di più: pedoni, biciclette, asini (nella versione con e senza carrettino), motorini, camion stracarichi (tipo il camion, con sopra un fungo di roba), grand taxi che fanno servizio da una città all'altra (vecchi Mercedes che caricano sei persone, due sul sedile del passeggero e quattro sul divano posteriore; partono quando sono pieni), etc. Nelle zone più povere le auto "nuove" in circolazione erano quasi tutte guidate da turisti. Si è visto anche qualche camper, ma tutti rigorosamente con targa francese (eccetto un decrepito Volkswagen dall'Olanda). Auto con targhe straniere pochissime (Spagna, Francia, Italia, per lo più), e sempre con volti "marocchini" alla guida. I turisti arrivano in aereo e noleggiano in loco.

In città siamo invece più vicini a quanto accade da noi. Quindi, ecco a voi...

"GUIDARE A MARRAKECH"

Guidatori tranquilli
I marocchini alla guida non sono dei pazzi spericolati; anzi, la maggior parte ha una guida calma quando non addirittura sonnacchiosa. Fanno eccezione i guidatori dei petit-taxi (simili ai nostri, ma in genere sono auto tipo Uno, che viene ancora importata dal Brasile, Peugot 205, etc.) che sono abbastanza "sprint".

Al semaforo
Curiosamente, anche i marocchini che guidano piano non tollerano aspettare ai semafori. Il tempo che intercorre fra il verde e il clacson di quello dietro è misurabile nell'ordine dei nano-secondi; in compenso il giallo è anticipato da un verde lampeggiante; al verde lampeggiante tutti rallentano e si fermano, invece di fare lo sprint come accade da noi.

Vigili e poliziotti Premetto che non ho capito la differenza (alcuni con camicia bianca e altri celeste), comunque i principali incroci sono presidiati. Generalmente da uno solo. Con dieci vigili a Marrakech si controllano dieci incroci, a Firenze cinque. Comunque sono molto presenti.

Controllo della velocità
Ho visto più telelaser in azione in una settimana in Marocco che in un anno in Italia.

Svoltare a sinistra
Gli incroci tra i viali hanno spesso una minirotonda al centro e sono regolati da semaforo. Chi svolta a sinistra lascia la rotonda alla propria sinistra (noi dovremmo lasciare il centro incrocio alla nostra destra) e aspetta di riuscire a bucare il flusso che viene in senso contrario. A volte si formano delle vere e proprie masse di auto che attendono di poter svoltare; con le due masse nelle direzioni opposte che si bloccano a vicenda. Quando la situazione sta per diventare disperata interviene il vigile e blocca un flusso di traffico per sbrogliare la matassa.

Lampeggiatori (o "indicatori di direzione")
Generalmente ne viene fatto uso (a patto che funzionino).

"Tieni la rotta"
Sulle strade a più corsie sarebbe deleterio cambiare forsennatamente corsia come facciamo noi, alla ricerca della massima efficienza. Con motorini, pedoni e biciclette si infilano dappertutto il cambio corsia è da fare con molta attenzione. La tecnica di guida migliore è fare il proprio percorso con calma, senza scatti, scarti laterali, accelerazioni o frenate improvvise; tutti si aspettano che ti comporti così e si regolano ci conseguenza.

Strisce pedonali
Ci sono, ma nemmeno i pedoni si aspettano che le auto si fermino davvero. Una volta che l'ho fatto ho rischiato di essere tamponato. Poi ho imparato.

Sosta in seconda fila
Fenomeno presente, ma non certo più che da noi.

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