
Mi ha colpito la notizia delle
indagini a carico dell'arch. Carla Guerrini, in merito all'incidente di via Pistoiese. Lo avevo
già scritto: via Pistoiese è una strada pericolosa. Del resto basta passarci per capirlo: troppo stretta per essere a 4 corsie (capita di vedere mezzi affiancarsi con manovre millimetriche sul filo dei 70 km/h, quando il limite è 50) e troppo larga per essere a 2 corsie. Ed infatti invita a correre.
Via Pistoiese è l'ideale candidata per una serie di interventi che servano a ridurre la velocità dei mezzi in maniera strutturale. Si chiama "
moderazione del traffico". La prima idea base è che la velocità troppo elevata sia al contempo causa di incidenti ed anche motivo di maggiore gravità quando questi si verificano. La seconda idea base è che per limitare la velocità i cartelli servano a poco, è invece necessario disegnare la strada in modo che gli automobilisti siano "naturalmente" portati ad andare più piano.
Ci sono molti sistemi: restringimento delle carreggiate, imporre traiettorie curvilinee a corsie disassate, rotatorie, restringimenti, etc. A volte anche dossi, ma solo per proteggere gli attraversamenti pedonali.
Le rotatorie e il cordolo centrale in alcuni tratti di via Pistoiese erano un buon inizio, ma andrebbe incriminato chi non ha voluto portare avanti una operazione di ridisegno della sede stradale che riguardi l'intera via Pistoiese.
Io so che l'arch Carla Guerrini, che ho consciuto come dirigente dell'ufficio progettazione piste ciclabili, ha una visione molto chiara di come il disegno della città, delle strade e degli spazi pubblici determini il modo in cui quegli spazi sono utilizzati. Un approccio ben diverso, da quello di chi vede le strade urbane come autostrade mancate...