Deve averlo notato anche l'avvocato Pasquale De Luca, il difensore dell'agente di polizia municipale che, alla guida di un'auto di servizio, ha travolto e ucciso la giovane Carlotta Fondelli lo scorso luglio. L'avvocato infatti ha chiesto una perizia aggiuntiva, per accertare "le cause e le circostanze della perdita del casco da parte di Carlotta", dal momento che ''il casco risulterebbe praticamente integro (solo una parziale rottura della visiera) e con il cinturino sottogola allacciato ed intatto."
Prima considerazione: se anche si potesse acclarare che la ragazza non indossava correttamente il casco, sarebbe tutto da dimostrare che un casco correttamente allacciato le avrebbe salvato la vita.
Seconda considerazione: la gravità del comportamento del vigile alla guida dell'auto (gravità che il tribunale dovrà accertare) non è in alcun modo legata al fatto che Carlotta indossasse correttamente il casco o meno.
Terza considerazione: paradossalmente, il fatto che stia dilagando la moda di portare il casco all'indietro, è anche colpa dei vigili che non sanzionano a sufficienza una abitudine tanto stupida quanto pericolosa.
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