mercoledì 4 novembre 2009

Don Santoro e la chiesa dei pochi

Ieri ascoltavo il podcast della ultima messa di don Alessandro Santoro come parroco delle Piagge, e mi ha colpito un passaggio in cui lui dice "Dio, se esiste, [...]". Mai sentito un prete parlare così. E' chiaro che per lui, Alessandro, Dio esiste. Ma quel "se esiste" denuncia in modo evidente che lui sta parlando a tutti, veramente a tutti; anzi, PER tutti, credenti e non credenti.

Un grande, veramente un grande che mi dispiace di aver incrociato solo in poche occasioni. Ha fatto cose straordinarie nella comunità delle Piagge, in cui ha preso vita anche l'esperienza dell'Altracittà, il giornale delle periferie.

Dopo aver sposato "la donna nata uomo" (definizione stupenda!) l'arcivescovo l'ha cacciato, scatenando l'ovvia protesta della sua gente, e non solo di quella. Scelta miope, sicuramente. Ho sempre più l'impressione che gli alti livelli gerarchici della Chiesa Cattolica stiano pensando ad una chiesa dei pochi, in cui entrano solo i puri e fedeli alla dottrina. In questa chiesa che ruolo può avere, un prete che non solo sposa un transessuale, ma addirittura accetta l'idea di parlare PER persone che nemmeno credono in Dio?

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