giovedì 18 giugno 2009

Liste civiche: gli amici ti voteranno?



Le liste civiche volute da Matteo Renzi non sono affatto andate bene alle elezioni. Mi dispiace per i numerosi amici candidati in quelle liste, ma non sarei sincero se tacessi che l'operazione liste civiche mi è piaciuta poco.

L'intento era chiaro: portare a Matteo Renzi voti che forse non sarebbero arrivati. Considerando che le liste civiche ricevono prevalentemente voti "ad personam" (infatti il 75% dei votanti ha espresso una preferenza, a fronte del 25% di quelli del PD), si cerca di pescare nel bacino delle conoscenze e delle amicizie dei singoli candidati. In questo senso, evidentemente, si è pensato che due liste fossero meglio di una. I conti sono presto fatti: supponendo che ogni candidata/o riesca a convincere almeno un centinaio di persone a votarlo/a, ecco trovati quasi diecimila voti!

In realtà è assai dubbio il fatto che le conoscenze ed i contatti di ciascuna persona, presi al di fuori di un ambito politico, si trasformino automaticamente in consensi elettorali. Ne è la prova il risultato della brava e simpatica Elena Farinelli, capolista di Facce Nuove: il suo blog è seguitissimo (con diverse migliaia di lettori affezionati), ma sono solo 119 le persone l'hanno votata (anche se potrebbero essere un po' di più).

Credo che la politica sia una cosa bellissima, se fatta con onestà e passione, come la fanno tantissimi; quindi non vedo niente di disdicevole nel farla nei luoghi ad essa deputati, che sono i partiti. Lo dice, con molta onestà, anche Laura De Benedetto, anche lei nella lista "Facce Nuove" (30 preferenze).

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