giovedì 25 giugno 2009

A Novoli un tesoro perso per sempre

Bella eh, questa villa!

Chi lo direbbe mai che si trova a Novoli, in mezzo ai palazzoni?... Se ti stai domandando perché non ne sapevi nulla la ragione è presto spiegata. Oggi versa in queste condizioni:


E' la villa di San Donato. Su Wikipedia puoi leggere tutta la storia. Mi ha sempre appassionato ricercare nella città di oggi le vestigia di un passato che non esiste più; soprattutto se si parla di zone e luoghi al di fuori della Firenze-vetrina per turisti.

Questa villa doveva essere veramente magnifica, con un parco enorme che adesso è stato completamente invaso dai palazzoni. A guardare la foto aerea mi si stringe il cuore, vedendo la villa (in basso a sinistra nell'immagine) letteralmente assediata dai moderni (ed orribili) edifici della più brutta periferia fiorentina.

Addirittura, tra l'ingresso monumentale (i propilei) e la villa è stata costruito un edificio scolastico; oggi i proilei sorgono inutili e dimenticati dietro i cassonetti.

La loggia cade ormai a pezzi di fronte ad un parcheggio. Un tempo era l'accesso al grande parco della villa.

Apprendo con piacere che è in corso un intervento di recupero della villa. Purtroppo questo splendido edificio non potrà mai tornare ai fasti di un tempo: se anche fosse possibile restituire alle mura l'aspetto che avevano due secoli fa, niente potrà mai renderci il parco, ormai perso per sempre.

7 commenti:

Artemisia ha detto...

Accidenti e' vero! I due propilei li avevo sempre notati e, siccome una via li' vicino si chiama "via della Villa Demidoff", mi sono immaginata che ci fosse stata in passato una bella villa. Ma mica avevo fatto caso che il rudere c'e' ancora. Pensavo non ci fosse rimasto piu' niente.
Tipico esempio di quando si dice non consumiamo ulteriore territorio ma recuperiamo i tanti spazi inutilizzati.

Artemisia ha detto...

Dimenticavo: ti ho mai segnalato questo mio post sulla piana e il piccolo reportage fotografico che mi sono divertita a fare qualche mese fa? Sempre sul tema cementificazione e consumo del territorio.

roberto ha detto...

anch'io ho la passione per la Firenze che non c'è più.Infatti spesso faccio ricerche on line,sull'archivio storico di Firenze,e scopro cose interessantissime.Ma di questa villa non ne conoscevo nemmeno la storia,Che esiste si perchè ci sarò passato decine di volte li vicino,ma sempre di corsa,perchè essendo una periferia di bassa architettura, va a finire che non ci fai caso.Roberto.

Marco 'Hummel' Barlesi ha detto...

Ho abitato davanti alla villa per oltra 30 anni chiedendomi come si potesse ridurre un bene architettonico in questo stato.
Per anni e' stata oltraggiata da orrendi capannoni in ferro e plastica, oggetto di modifiche selvagge alla planimetria. Dei due terrazzini con colonnato sottostante, che si vedono nella stampa del 1800, non rimane che le colonne affogate nelle pareti aggiunte per creare dei laboratori; a tutt'oggi rimane solamente l'officina di un saldatore, che dovrebbe lasciare la stanza nel 2010, che credo abbia il soffitto completamente affrescato.
La villa e' proprieta' di un privato, da pochi giorni oggetto di lavori di recupero.
Pare che ne vogliano fare appartamenti di lusso con tanto di garage interrato. Addirittura (da voci raccolte nella zona) sembra che il tetto debba essere rimosso (con la scusa che non e' originale) per aggiungere un ulteriore piano allo stabile.
In una foto prima della guerra, al centro della grande "H" che forma la villa proprio sull'entrata principale, sul tetto c'era un grande orologio poi crollato.
Del parco me ne hanno parlato, invece, alcuni parenti, pare che non avesse niente da invidiare a quello di Pratolino, c'erano vasche, giochi d'acqua e addirittura grotte artificiali... il parco arrivava fino al Mugnone e le serre si estendevano per tutta l'attuale via di Novoli fino al ponte. Come e' stato possibile perdere parco cosi'? Come e' stato possibile permettere che la villa venisse deturpata in questo modo?
Dubito molto che i lavori tutt'ora in corso cercheranno di riprendere l'aspetto originale dello stabile.

Speriamo bene.

Gianni ha detto...

Grazie della testimonianza, Marco.

Immagino che all'epoca della lottizzazione di Novoli ci fosse una diversa percezione sia della questione "conservazione", sia di quella di una malintesa "modernità" che ha portato alla realizzazione del più brutto quartiere fiorentino (mi riferisco soprattutto ai palazzoni tra via Baracca e via di Novoli).

Uno di questi giorni mi riprometto di passarci davanti per rendermi conto di persona...

Paolo Karađorđevic-Demidov ha detto...

Sono arrivato qui per sbaglio, mi ha colpito che qualcuno oggi si soffermi a farsi delle domande.
Firenze ha mangiato se stessa e si è prostituita alla speculazione turistica più bieca ed anonima.

Sulla Villa di San Donato, si potrebbero scrivere libri interi, ma è già stato fatto... purtroppo ormai quasi 200 anni fa, poi non si è raccontato più nulla.

Tanto per dare una piccola idea del valore della Villa, posso dire che con la vendita dei soli "soprammobili" - in realtà vere e proprie opere d'arte da ogni parte del mondo - si è finanziato oltre la metà della costruzione della facciata di Santa Maria del Fiore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Facciata_di_Santa_Maria_del_Fiore


Guardando bene infatti... subito alla destra del portale d'ingresso, c'è un ricordino:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7f/Duomo_di_firenze%2C_stemma_paolo_demidoff.JPG

Ma nessuna guida turistica ve lo farà mai notare. MAI.


Tante cose sono state dimenticate, mah.. sarà stata la paura di ricordare le cose fatte per il bene comune della città da parte di una famiglia straniera? di religione cristiano-ortodossa?

Ad esempio il primo presidio pediatrico della città, nel quartiere di San Niccolò.

Tornando nel parco di San Donato; vi erano state portate diverse piante esotiche; piante di ananas, di banane...
... ...c'erano diverse migliaia di piante di gelso, base per la produzione della seta, con manifattura attigua.
Poi chiusa per le ruberie dei vari amministratori che la dovevano guidare.

Vi era anche una pista e strutture per l'allenamento dei cavalli da corsa, con 24 box, oltre alle scuderie per i cavalli di "servizio".

Vi era anche una stazione del telegrafo, per trasmettere e ricevere ordini e notizie da tutti gli agenti e delegati dei Demidov che amministravano cose all'estero.

Attualmente si stanno ultimando i lavori che prevedono la trasformazione in abitazioni private, tramite partizionamento dell'intera proprietà.
€ 4.000 al metro quadro per gli amici.

Mi fermo qui, ho già scritto molto.

Salve a tutti.

Anonimo ha detto...

grazie mille di queste testimonianze