giovedì 11 giugno 2009

PDL: da votarsi col naso turato?



Il successo a Firenze della lista Giovanni Galli (terza lista in Comune dopo PD e PDL) è anche un clamoroso insuccesso del PDL. Il PDL ha preso 63mila voti alle europee ma appena 39mila al Comune; dei 24mila voti che mancano, ben 18mila sono andati alla Lista Galli. In pratica un terzo degli elettori del PDL al Comune ha preferito votare per Galli piuttosto che per il PDL stesso.

Questo il dato di fatto. Che sia andata così lo dicono i numeri. Ma come lo commentiamo?

La mia idea è che molti elettori del PDL entrino nella cabina elettorale con il naso adeguatamente turato; e di conseguenza, quando ne hanno l'occasione, non si lascino sfuggire l'opportunità di dare il voto ad un soggetto (la lista Galli) che reputano più degna, pur rimanendo all'interno della stessa area politica. La domanda vera è: cosa rende il PDL poco presentabile? Potrtebbe essere "Berlusconi", la risposta? Magari aveva ragione Gad Lerner quando, tre settimane fa (quindi ben prima di vedere i risultati elettorali), scriveva che Berlusconi è agli sgoccioli.

5 commenti:

Artemisia ha detto...

Infatti, l'avrai visto anche tu, Galli a Ottoemezzo ha escluso di chiedere un intervento di Berlusconi in suo appoggio in questo periodo preballottaggio. E insisteva molto sul successo della sua lista civica. Come se si vergognasse di essere un candidato del PDL oppure come se fosse consapevole che a Firenze, se vuol prendere voti, bisogna che non nomini il cavaliere.

Meg ha detto...

Caro Gianni,

la realtà è che oramai in Italia il voto è così da anni. Non si vota per il partito o la persona che ci convince di più, ma per quello che ci delude di meno. Il voto per "turata di naso" (oggi chiamato più elegantemente "voto utile") è una costante già dai tempi della DC (mi ricordo i "voto DC sennò vincono i comunisti"...).
La realtà è che se parli con le persone ti accorgi che la maggior parte non si sente più rappresentata dai politici e quindi votano in difesa, votano contro qualcosa o qualcuno. Lo dimostrano anche le campagne politiche che si fanno, nelle quali si chiamano i cittadini alle urne per evitare che berlusconi/gli immigrati/i comunisti/altro specificare prendano più potere.
E ad ogni tornata elettorale è evidente quanto la politica, anche quella locale, almeno nei grandi comuni, sia sempre più lontana dai cittadini.
Personalmente spero che un domani si possa passare alla democrazia diretta, e sostituire quella rappresentativa che mi pare ormai stia mostrando i propri limiti, anche se ammetto che anche quella non sia una panacea.
Nel frattempo accontentiamoci della civile discussione, e dell'informazione libera (finchè dura!) sul web.

Gianni ha detto...

Onestamente sono molto abbastanza scettico sulla democrazia diretta. Esiste un sistema di partecipazione che, facendo a meno della delega, funzioni davvero? voglio dire... esiste un sistema di partecipazione popolare diretta che sia in grado di arrivare a scelte e decisioni?

Quando questa opportunità è stata offerta, i cittadini non l'hanno colta: ai referendum sulla tramvia è andato a votare appena un quarto degli aventi diritto; e non è che non se ne fosse parlato dei referendum! (Per almeno due mesi la questione ha dominato la vita cittadina)...

Non che io sia negativo sulla democrazia diretta, ma occorre trovare dei modi per esercitarla che, al contempo, garantiscano l'effettiva democraticità e non portino all'immobilismo.

Ad esempio, credo che ci siano buone esperienze di bilancio partecipato, a giro. Ma confesso di sapere molto poco sull'argomento.

Meg ha detto...

Confesso che anch'io ho i miei dubbi. E comunque lo scenario della democrazia diretta è senz'altro futuribile, ma oggi è sostenibile, per lo meno a livello di infrastrutture tecnologiche.
Poi come ogni modello ha i suoi limiti e probabilmente potrà essere applicato solo in maniera "ibrida" (è oggettivamente impensabile che si possa decidere tutto per collettiva alzata di mano), ma oggi che (quasi) tutti abbiamo Internet e abbiamo la firma digitale, di fatto abbiamo la possibilità di iniziare questo percorso.

Resta il fatto che ogni sistema ha i suoi limiti. Pure la democrazia in se', ha i suoi limiti (esempio: se 60 milioni di persone dicono una falsità questa rimane una falsità), ma se da una parte sappiamo di non essere in grado di trovare un sistema perfetto, dall'altra dobbiamo continuare a cercare di migliorare.

Per tirarci tutti su di morale consiglio la (ri)lettura di A Solar Lottery dell'indimenticabile PKDick (http://en.wikipedia.org/wiki/Solar_Lottery).
Cheers :-)

Artemisia ha detto...

Come non mi piace l'espressione "votare turandosi il naso"!!! Lo so, l'ha inventata, se non erro, Montanelli ma ora e' veramente inflazionata.
E' vero che i cittadini non si sentono rappresentati, che hanno l'impressione che le cose siano decise altrove (ma proprio "altrove" anche rispetto alle sedi istituzionali), pero' talvolta mi chiedo quanti di questi cittadini che si lamentano hanno speso del loro tempo per 1) informarsi 2) esprimersi in qualche forma (dalle petizioni alle lettere ai giornali, alla partecipazione ad associazioni e ad assemblee, ecc.).
L'esempio che fa Gianni sul referedum per la tranvia e' calzante.
Basta stare alla finestra e lamentarsi! Scusate lo sfogo.

Visto che siamo in tema di citazioni:
«È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.» Winston Churchill