lunedì 7 settembre 2009

Limite di 30 km/h in città

Nei giorni scorsi nel forum di FirenzeInBici si è discusso dell'ipotesi di portare il limite di velocità in città a 30km/h. E' infatti noto che a 30km/h, rispetto a 50 km/h, diminuiscono esponenzialmente sia le probabilità di incidente, sia le conseguenze di un eventuale incidente.

Quello che dobbiamo capire, secondo me, è che il limite di velocità non può essere un concetto astratto, un numero buttato là, cosa che molto spesso lo è… Si pensi al viale XI agosto. Uno stradone a tre corsie con un rettilineo di un chilometro e mezzo, senza interruzioni, senza abitazioni intorno (se si eccettua il campo nomadi). E' evidente che il limite di 50km/h è una forzatura; un numero scritto su un cartello e che praticamente nessuno rispetta. Cattiva educazione? Indisciplina? Forse. Anche. Ma soprattutto perché la strada non è disegnata per 50 km/h, ma per 80, forse 90. Non ti “viene naturale” andare a 50. Il limite a 50 è un’astrazione che niente ha a che vedere con quella strada.

I limiti di velocità devono essere “naturali”. Deve essere il disegno della strada a far percepire al guidatore la giusta velocità (quella del limite). E’ quindi privo di senso parlare di zone 30, o addirittura di mettere a 30km/h una intera città, senza affrontare il discorso di come sono fatte le strade. Sono molte le tecniche di “moderazione del traffico” (vedi anche Wikipedia) che possono essere adottate con successo. Rotatorie, “salvagente pedonali” asimmetrici nei due sensi di percorrenza, passaggi rialzati, cuscini berlinesi, zig-zag ottenuti alternando la sosta ora da un lato ora dall’altro dall’altro della strada., etc.

Come fare? Via Pistoiese è un esempio emblematico di strada intrinsecamente pericolosa: lunga e perfettamente rettilinea invita a correre; inoltre è di una larghezza "bastarda": in alcuni punti sembra quasi che siano due corsie per senso di marcia, ma come arrivi agli incroci o alle rotatorie si scopre che due mezzi affiancati non ci passano. Come risolvere? Innanzitutto riducendo la larghezza della carreggiata, il che già di suo porta a rallentare. Si potrebbe poi approfittare dello spazio ai lati per rendere la strada serpeggiante; ed il quadro potrebbe essere completato dall'installazione di rotatorie e mini-rotatorie, oltre a passaggi pedonali rialzati dove occorre.

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