
Nei giorni scorsi nel forum di FirenzeInBici si è discusso dell'ipotesi di portare il limite di velocità in città a 30km/h. E' infatti noto che a 30km/h, rispetto a 50 km/h, diminuiscono esponenzialmente sia le probabilità di incidente, sia le conseguenze di un eventuale incidente.
Quello che dobbiamo capire, secondo me, è che il limite di velocità non può essere un concetto astratto, un numero buttato là, cosa che molto spesso lo è… Si pensi al viale XI agosto. Uno stradone a tre corsie con un rettilineo di un chilometro e mezzo, senza interruzioni, senza abitazioni intorno (se si eccettua il campo nomadi). E' evidente che il limite di 50km/h è una forzatura; un numero scritto su un cartello e che praticamente nessuno rispetta. Cattiva educazione? Indisciplina? Forse. Anche. Ma soprattutto perché la strada non è disegnata per 50 km/h, ma per 80, forse 90. Non ti “viene naturale” andare a 50. Il limite a 50 è un’astrazione che niente ha a che vedere con quella strada.
I limiti di velocità devono essere “naturali”. Deve essere il disegno della strada a far percepire al guidatore la giusta velocità (quella del limite). E’ quindi privo di senso parlare di zone 30, o addirittura di mettere a 30km/h una intera città, senza affrontare il discorso di come sono fatte le strade. Sono molte le tecniche di “
moderazione del traffico” (vedi anche
Wikipedia) che possono essere adottate con successo. Rotatorie, “salvagente pedonali” asimmetrici nei due sensi di percorrenza, passaggi rialzati, cuscini berlinesi, zig-zag ottenuti alternando la sosta ora da un lato ora dall’altro dall’altro della strada., etc.
Come fare? Via Pistoiese è un esempio emblematico di strada intrinsecamente pericolosa: lunga e perfettamente rettilinea invita a correre; inoltre è di una larghezza "bastarda": in alcuni punti sembra quasi che siano due corsie per senso di marcia, ma come arrivi agli incroci o alle rotatorie si scopre che due mezzi affiancati non ci passano. Come risolvere? Innanzitutto riducendo la larghezza della carreggiata, il che già di suo porta a rallentare. Si potrebbe poi approfittare dello spazio ai lati per rendere la strada serpeggiante; ed il quadro potrebbe essere completato dall'installazione di
rotatorie e mini-rotatorie, oltre a passaggi pedonali rialzati dove occorre.